perla (e ombrello) del ponzonese
I gioielli dei 30 anni di Don Franco
Author: doncogliotte Published At: Tue 01 of July, 2008 21:46 CEST (5921 Reads)
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Domenica 29 Giugno alla fine della Santa Messa un lungo applauso ha salutato il 30° anniversario di Don Franco Ottonello Parroco di Cimaferle e un secondo applauso è seguito al suo ingresso nella sala del ristorante "Antica Locanda Sanfront" gremita di una settantina di residenti che lo hanno festeggiato e ringraziato mentre, commosso, sedeva tra il Sindaco di Ponzone Gildo Giardini e il Presidente onorario della Pro Loco Mario Mascetti.
Sono passati 30 anni da quando una Lancia Fulvia scura frenò ad un palmo da me mentre passeggiavo con una ragazza e girandomi spaventato vidi uscire dall'auto un giovane sacerdote che si presentò candidamente lasciadomi senza parole.
Nulla ha cambiato quest'uomo sanguigno, verace, privo di ipocrisia e diplomazia mentre divideva il suo apostolato tra il difficile mondo giovanile di un Liceo genovese e il lento declino delle nostre terre...
non solo demografico ma anche dei valori religiosi e laici dei nostri avi.
Don Franco, Parroco tra i più "giovani" della Diocesi di Acqui Terme, è un predicatore profondo e provocatore ma capace di saltare a piè pari l'omelia quando non la sente, perchè il suo Cristo resta, piaccia o non piaccia, quello che ha preso a sberle i Farisei nel Tempio.
Se il Manzoni avesse preferito lui a Don Abbondio i Promessi Sposi sarebbero stati tutta un'altra storia perchè Don Franco, arrivando in ritardo, avrebbe sposato Renzo e Lucia infischiadosene dell'Innominato e dopo una predica contro i soprusi sarebbe volato via a cavallo per chissà dove.
Fare il panegirico di Don Franco è inutile retorica a lui sgradita ma non si può non riconoscergli un suo ruolo storico fondamentale: questo sacerdote, così diverso dai suoi predecessori, ha trovato i luoghi di culto saccheggiati e abbandonati a se stessi, ma da solo non curante delle critiche e delle difficoltà con l'aiuto della generosità del suoi parrocchiani, è riusito a restaurare e ridare decoro alle Chiese di Moretti, Piancastagna, Toleto e Cimaferle.
Se nel nuovo millennio ci saranno ancora le nostre Chiese questo sarà merito di Don Franco Ottonello.
Sono passati 30 anni da quando una Lancia Fulvia scura frenò ad un palmo da me mentre passeggiavo con una ragazza e girandomi spaventato vidi uscire dall'auto un giovane sacerdote che si presentò candidamente lasciadomi senza parole.
Nulla ha cambiato quest'uomo sanguigno, verace, privo di ipocrisia e diplomazia mentre divideva il suo apostolato tra il difficile mondo giovanile di un Liceo genovese e il lento declino delle nostre terre...
non solo demografico ma anche dei valori religiosi e laici dei nostri avi.
Don Franco, Parroco tra i più "giovani" della Diocesi di Acqui Terme, è un predicatore profondo e provocatore ma capace di saltare a piè pari l'omelia quando non la sente, perchè il suo Cristo resta, piaccia o non piaccia, quello che ha preso a sberle i Farisei nel Tempio.
Se il Manzoni avesse preferito lui a Don Abbondio i Promessi Sposi sarebbero stati tutta un'altra storia perchè Don Franco, arrivando in ritardo, avrebbe sposato Renzo e Lucia infischiadosene dell'Innominato e dopo una predica contro i soprusi sarebbe volato via a cavallo per chissà dove.
Fare il panegirico di Don Franco è inutile retorica a lui sgradita ma non si può non riconoscergli un suo ruolo storico fondamentale: questo sacerdote, così diverso dai suoi predecessori, ha trovato i luoghi di culto saccheggiati e abbandonati a se stessi, ma da solo non curante delle critiche e delle difficoltà con l'aiuto della generosità del suoi parrocchiani, è riusito a restaurare e ridare decoro alle Chiese di Moretti, Piancastagna, Toleto e Cimaferle.
Se nel nuovo millennio ci saranno ancora le nostre Chiese questo sarà merito di Don Franco Ottonello.