Domenica 29 Giugno alla fine della Santa Messa un lungo applauso ha salutato il 30° anniversario di Don Franco Ottonello Parroco di Cimaferle e un secondo applauso è seguito al suo ingresso nella sala del ristorante "Antica Locanda Sanfront" gremita di una settantina di residenti che lo hanno festeggiato e ringraziato mentre, commosso, sedeva tra il Sindaco di Ponzone Gildo Giardini e il Presidente onorario della Pro Loco Mario Mascetti.
Sono passati 30 anni da quando una Lancia Fulvia scura frenò ad un palmo da me mentre passeggiavo con una ragazza e girandomi spaventato vidi uscire dall'auto un giovane sacerdote che si presentò candidamente lasciadomi senza parole.
Nulla ha cambiato quest'uomo sanguigno, verace, privo di ipocrisia e diplomazia mentre divideva il suo apostolato tra il difficile mondo giovanile di un Liceo genovese e il lento declino delle nostre terre...
non solo demografico ma anche dei valori religiosi e laici dei nostri avi.
Don Franco, Parroco tra i più "giovani" della Diocesi di Acqui Terme, è un predicatore profondo e provocatore ma capace di saltare a piè pari l'omelia quando non la sente, perchè il suo Cristo resta, piaccia o non piaccia, quello che ha preso a sberle i Farisei nel Tempio.
Se il Manzoni avesse preferito lui a Don Abbondio i Promessi Sposi sarebbero stati tutta un'altra storia perchè Don Franco, arrivando in ritardo, avrebbe sposato Renzo e Lucia infischiadosene dell'Innominato e dopo una predica contro i soprusi sarebbe volato via a cavallo per chissà dove.
Fare il panegirico di Don Franco è inutile retorica a lui sgradita ma non si può non riconoscergli un suo ruolo storico fondamentale: questo sacerdote, così diverso dai suoi predecessori, ha trovato i luoghi di culto saccheggiati e abbandonati a se stessi, ma da solo non curante delle critiche e delle difficoltà con l'aiuto della generosità del suoi parrocchiani, è riusito a restaurare e ridare decoro alle Chiese di Moretti, Piancastagna, Toleto e Cimaferle.
Se nel nuovo millennio ci saranno ancora le nostre Chiese questo sarà merito di Don Franco Ottonello.